Emozioni senza confini con i 100 pittori di Via Margutta a Roma. Una mostra in cui si celebrano i 100 anni di Radio.
Dopo l’intensa esperienza dell’evento, sento di dover esprimere un ringraziamento sincero, che viene dal cuore, a tutti coloro che hanno contribuito a rendere indimenticabile questo momento di celebrazione e di arte. L’accoglienza calorosa e la partecipazione appassionata hanno toccato le corde più profonde della mia sensibilità, regalandomi emozioni che porterò per sempre con me.
In questo viaggio, mi sono confrontato con tanti artisti e, attraverso il dialogo, ho avuto il privilegio di conoscere i loro pensieri, le emozioni che li animano e tutto ciò che risiede dietro le loro opere. È stata un’esperienza potentissima e incredibilmente emozionante. Ogni incontro è stato straordinario e, forse, posso dire di esserne uscito cambiato. In ognuno di voi ho trovato uno sguardo diverso, un’intuizione unica, e tutto questo ha arricchito il mio modo di vedere e di sentire.
Riflettendo su quanto vissuto, non posso che tornare con la mente all’armonia tra arte e radio, un dialogo che a Via Margutta assume un fascino unico. Abbiamo celebrato un intreccio tra due storie: il centenario della radio e la 122ª edizione della mostra dei Cento Pittori di Via Margutta. Questa storica strada romana, simbolo d’arte internazionale, è stata, per un giorno, il palcoscenico di un racconto condiviso in cui la radio, con la sua voce invisibile, ha incontrato le tele dei pittori, completandosi a vicenda in modo naturale.
Pensare a Via Margutta nei primi del Novecento, ancora immersa in un silenzio d’altri tempi, è stato commovente. Quei primi artisti, senza il supporto della radio, comunicavano con colori e pennellate, creando un linguaggio visivo che anni dopo avrebbe trovato un’eco nel mondo delle onde sonore. Le opere esposte raccontano storie, evocano immagini e ci trasportano in luoghi dell’immaginazione che solo l’arte, o una trasmissione radiofonica ben fatta, sa raggiungere.
A guidarmi in questo pensiero è stata una frase di Walter Benjamin, il quale sosteneva che ogni opera d’arte non è solo un’immagine o un oggetto, ma un’esperienza unica e irripetibile, un “aura” che avvolge chi la osserva. E credo che, in fondo, questo evento ci abbia ricordato proprio questo: che l’arte è viva, e non si consuma, ma si rinnova ogni volta attraverso l’incontro con chi la osserva.
Ricordo le parole di Federico Fellini, che proprio a Via Margutta trovava ispirazione e rifugio. Per lui, la radio era una finestra verso mondi lontani, capace di accendere immagini e atmosfere nella sua mente creativa. Rivedo ora quelle stesse suggestioni riflesse nelle opere dei Cento Pittori, che omaggiano la radio come uno dei grandi mezzi che nutrono la nostra immaginazione. Le tele che ho avuto il privilegio di osservare sembravano trasformarsi in racconti visivi, in canzoni pronte a essere ascoltate con gli occhi.
L’evento è stato un omaggio vivente alla storia di Via Margutta, ai cento anni di radio e a questi artisti che, con le loro opere, danno forma alla fantasia. È stato emozionante rendermi conto di quanto la pittura e la radio condividano un potere comune: quello di portarci verso l’invisibile, di farci intravedere ciò che le parole non riescono a descrivere pienamente.
Ora che l’evento si è concluso, porto con me la bellezza di questa esperienza e la consapevolezza che, anche in un mondo così diverso da quello di cento anni fa, l’arte rimane uno dei linguaggi più potenti per creare connessioni e suscitare emozioni. Grazie a tutti voi per aver condiviso questo viaggio, e a Via Margutta per continuare a essere quel luogo dove la bellezza e l’immaginazione si incontrano, senza mai sfiorire.
Un ringraziamento speciale al Presidente dei 100 pittori di Via Margutta Luigi Salvatori, al VicePresidente Antonio Servillo, ad Andrea Salvati e a tutto il consiglio direttivo.
Alberto Moioli