La profondità delle opere di Carla L. Mariani: tra tecnologia e anima.
Siamo pronti per l’intelligenza artificiale nell’arte?
Quando la fotografia fece il suo ingresso con forza nel mondo dell’arte, furono moltissimi i pittori che ne osteggiarono la nascita, convinti che la sua riproducibilità potesse mettere a rischio l’essenza stessa dell’arte, frutto di secoli di storia. Lo stesso accadde poi con l’avvento del digitale, e anche alcuni fotografi autorevoli gridarono alla “morte della fotografia”. Oggi viviamo paure simili con l’arrivo di una nuova rivoluzione, legata all’intelligenza artificiale.
Forse è vero che l’uso sempre più sfrenato di certe tecnologie ci ha reso più individualisti e, in molti casi, più soli. E forse è altrettanto vero che, spesso, la velocità e la superficialità prendono il posto della bellezza della profondità. Abbiamo bisogno di recuperare il nostro tempo, quel tempo di qualità che, nel mondo dell’arte, dovremmo dedicare all’osservazione di un’opera. Solo dedicando il giusto tempo possiamo cogliere quei dettagli capaci di evocare in noi ricordi ed emozioni. Kant ed Hegel, nella loro concezione di estetica, sostenevano che l’arte deve permetterci di andare oltre il sensibile, oltre la superficie, oltre la superficialità.
Eppure, il contesto legato all’arte digitale e all’uso dell’intelligenza artificiale può essere considerato un nuovo strumento creativo. Si basa su elementi espressivi differenti, generati da una macchina tecnologica ma sempre guidata dall’immaginazione e dalla volontà umana. Per questo motivo, non sono propenso a demonizzare questo nuovo mezzo espressivo. Avendo vissuto in prima persona i cambiamenti creativi imposti dall’evoluzione tecnica, ho imparato a osservare senza pregiudizi e a giudicare un’opera per il risultato finale. L’arte, prima di tutto, deve emozionarmi. Solo in un secondo momento mi interesso di come l’artista ha raggiunto quel risultato.L’arte mi affascina quando vuole dirmi qualcosa, quando mi lascia un segno profondo. Se un’opera, oltre all’aspetto estetico, è sostenuta da un progetto, da una volontà di comunicare un messaggio o di aprire un dialogo con se stessi e il mondo esterno, allora mi sento appagato. Carla L. Mariani crea arte partendo dalla propria anima sensibile, è una giovane artista che cerca nell’arte digitale un linguaggio che la rappresenti e sia coerente con quella “necessità interiore” di cui ci parlava Wassily Kandinsky nel 1913. E cosa c’è di male in questo? Nulla, finché Carla utilizza questi strumenti per esprimere la propria creatività e interiorità, frutto di un’anima particolarmente sensibile alla ricerca della sua verità e della bellezza.
Ogni sua creazione porta con sé un’idea, un messaggio e un sogno di speranza. Mai volgare, a volte ironica e intellettualmente provocatoria, a volte poetica, a seconda delle riflessioni e delle emozioni che sta vivendo in quel momento.
La creatività di Carla L. Mariani è intrisa di significati profondi, e le sue opere non si limitano a essere semplici espressioni estetiche. Ognuna di esse si porta dietro una riflessione intensa, capace di toccare e influenzare chiunque le osservi con attenzione. In ogni dettaglio, Carla riesce a comunicare pensieri che sfidano la superficialità, aprendo nuove porte all’introspezione e al dialogocon noi stessi e con il mondo.
L’augurio che posso fare a Carla è che continui a esplorare con coraggio e autenticità le profondità della sua sensibilità, lasciando che la sua arte diventi sempre più una luce in grado di illuminarenuovi percorsi, tanto per lei quanto per chi si trova a camminare accanto alle sue creazioni. Che la sua ricerca artistica non si fermi mai, e che possa sempre trovare la forza di trasmettere al mondo quella visione così unica e preziosa.p
Carla L. Mariani la trovate qui LINK
Roma, ottobre 2024 – Alberto Moioli
La profondità delle opere di Carla L. Mariani