Lo ammetto, la mostra di Maria Anastasia Colombo e Marta Valtolina mi ha molto emozionato perché la bellezza dell’arte, esposta a Palazzo Saccabarozzi, in realtà ha celebrato un’amicizia vera e sincera tra due donne straordinarie, due anime sensibili e particolarmente creative. Come molti sanno, una volta consapevole di conoscere la materia, non amo preparare i miei discorsi di apertura perché mi piace farmi contagiare dall’atmosfera circostante, dall’energia che sprigionano le opere e le artiste.
Maria Anastasia e Marta mi hanno indubbiamente colpito, sono state capaci di trasmettere, a me e al grande pubblico intervenuto, sensazioni positive ed energie benefiche, un’esperienza che non dimenticherò facilmente e per le quali ancora oggi le voglio ringraziare.
Al termine del mio intervento ho voluto coniugare la presenza dei molti “fili” nell’allestimento con il filo simbolico che Arianna, Principessa di Creta, diede a Teseo mentre si inoltrava nel labirinto per sconfiggere il Minotauro. Quel filo è l’elemento che ci da la forza fisica e interiore perchè sappiamo che dall’altro capo di quel filo c’è qualcuno che lo tiene in mano, qualcuno che ci aspetta e ci sostiene, in questo specifico caso un’amica vera e sincera. Ognuno di loro, Maria Anastasia e Marta, tiene il capo del filo che assicura la fiducia e l’affetto reciproco.
Alberto
comunicato stampa
“TERRAMARECIELO” di M. Anastasia Colombo e Marta Valtolina
I percorsi umani hanno agevolato il fortissimo legame d’amicizia, i percorsi professionali offrono oggi un dialogo parallelo particolarmente raffinato entro il quale convivono, con particolare armonia, le sensibilità creative delle due artiste. La presenza, per entrambe, di molte opere inedite, esposte per la prima volta al pubblico, rendono la mostra ancora più intrigante.
Due donne, due cuori, due anime inquiete dalle quali sgorga incessantemente bellezza. Non si tratta solo di studio, ricerca e sperimentazione perché in entrambe emerge il desiderio di esprimere ciò che alberga nei loro cuori e la voglia di confrontarsi con il mondo perché sono giustamente convinte che solamente in un modo si può crescere, INSIEME.
CIELOMARETERRA non è solo il titolo della loro mostra ma anche una dimensione intima, legata ai sogni e alla realtà, legata ai valori che legano il cielo, il mare e la terra alla profondità del sentimento dell’amicizia. Se come si dice, solo con il cuore si può toccare il cielo, forse la chiave di lettura della mostra di M. Anastasia e Marta è da ricercare dentro ognuno di noi osservatori attenti delle opere esposte. Una mostra da non perdere. (Alberto Moioli)
CIELOMARETERRA
Viaggiare non basta talvolta per esplorare il mondo. Occorrono gli occhi e le mani degli artisti perché ci si possa almeno avvicinare a una qualche diversa comprensione. E’ il collage la tecnica che ci accomuna, mi dicono Marta e Maria e penso subito che il collage racchiuda il senso di questo viaggio intimo che, nella ricerca di materiale da comporre, si svolge come una sorta di meditazione, tra dissolvenze e trame di cielo e mare, nel loro ricongiungersi nella terra. Collage come raccolta di frammenti che desiderano ritrovarsi abbracciati. Collage come tentativo di raccogliere i pezzi preziosi di un’esistenza e dar vita a nuovi racconti. Collage perché la visione che le ispira necessita di una collocazione materiale ancorandosi nello spazio dell’opera. Immagino le loro mani al lavoro e che, nel fare, esprimono il movimento come un tutt’uno tra l’idea e l’espressione. Si attorcigliano, danzano, si liberano e poi si ricompongono, accostandosi in geometrie tortuose, i nastri di Maria. Si inchinano e si dispongono in coreografie inedite. Fluide ed eteree invece le opere di Marta. L’una lavora e compone una materia ben definita, la tramuta in forme astratte, che descrivono una natura complessa e colorata, quasi a svolgere le trame di racconti fiabeschi senza volti. L’altra invece ripete una teoria di volti fluttuanti, che paiono ogni volta nuovi: trasformisti, funamboli, figuranti, artisti circensi. In movimento, in esplosioni di gioia oppure in attesa, in contemplazione, persone come personaggi. Un fermo-immagine scenografico, dentro un mondo impalpabile ed onirico, dove aria e acqua sono diluite in una miscela che avvolge.
Chiudo gli occhi un istante e provo ad ascoltare:
Viaggia, non fermarti,
avvolgi e svolgi continuamente il filo che guida la ricerca del senso,
esplora, assapora, cerca sfumature, nel mondo, nelle persone,
ascolta l’onda, nel suo movimento perpetuo di andata e ritorno,
cerca nel cielo, ogni giorno, una forma sempre nuova,
accogli la carezza dell’aria, nella musica dei suoi vortici,
infine, nel fare, danza,
danza la vita che ti è data!
Un grazie speciale a Maria e Marta per questa ispirazione!
Mirella Caterina