L’animo buono e la profondità dei pensieri di Enzo Rizzo lo rendono un uomo riflessivo e un artista raffinato. La ricerca espressiva dell’artista è senza alcun dubbio il riflesso della sua personalità, così come “il mare resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie – ci insegna Johann Winckelmann[1] – l’espressione delle figure greche, per quanto agiate da passioni, mostra sempre un’anima grande e posata”.
Enzo Rizzo non è immune dal caos della quotidianità, ma la profondità della sua ricerca creativa è da osservare da un altro piano, quello delle emozioni. Le superfici delle tavole che dipinge mostrano, pur nell’elegante espressione informale, l’inquietudine e la riflessione che emerge attraverso la tensione cromatica e materica, rivelandone l’essenza originaria. Enzo Rizzo si affida al cuore e all’anima, indaga, studia e si confronta quotidianamente con grandi pensatori, artisti e intellettuali. Ne segue un’elaborazione molto intima dalla quale attinge poi nella preparazione delle sue opere attraverso un coinvolgimento emotivo ed intellettivo completo.
Attraverso l’affascinante mondo dell’arte si possono conoscere le profondità d’animo di artisti come Enzo Rizzo e rimanerne contagiati, come attratti nel vortice dei suoi capolavori.
In “Similiter in pictura: attorno a Leonardo”, è presenta una serie di opere del maestro Rizzo tra le più intense e raffinate della sua produzione più recente. Da ogni sua opera prende vita un flusso cromatico che libera la materia, come nata dalla sua anima profonda e la faccia rivivere sulla tela. Bisogna dunque nessariamente lasciarsi trascinare e coinvolgere intimamente, solo in questo modo le opere di Rizzo entrano in circolo con le emozioni e le vibrazioni dell’attento osservatore.
L’espressione creativa di Enzo Rizzo è libera da ogni costrizione e scevra da alcun condizionamento di moda o mercato. Quello che nasce nella propria anima si materializza e trasfigura in opera d’arte rinunciando ad ogni figurazione e alla tridimensionalità delle forme, alla ricerca di un alfabeto nuovo, estremamente unico e personale. Si tratta senza alcun dubbio di una visione coerente all’interno di un percorso di costante crescita personale ed espressiva.
Con queste premesse Enzo Rizzo si presenta ad un pubblico colto e raffinato, abituato a soffermarsi quel tanto che basta per “sentire” le vibrazioni dei cromatismi delle opere e coglierne l’essenza più profonda. Ha scelto di vivere e produrre lontano dal caos cittadino, quasi elevandosi, senza isolarsi del tutto dalla quotidianità, il silenzio e la solitudine contribuiscono evidentemente alla “costruzione” delle sue aree di benessere psicofisico che ritroviamo anche nelle sue opere.
Da qui si entra nel mondo della natura primordiale, un percorso riflessivo che l’artista compie alla ricerca dell’essenza delle origini, un viaggio attraverso i colori e i contorti sentieri dell’anima.
In questo percorso espressivo, è naturale avvicinarsi a visioni mistiche ed esoteriche, soprattutto nel dialogo interiore che possiamo avere con le opere dedicate alla Genesi. Non c’è ricerca più spirituale e filosofica di quella dell’artista che inizia un lungo viaggio nel mondo dell’arte ricercando dentro se stesso le risposte alle domande che solo l’anima conosce e forse, è proprio questa l’esperienza necessaria che dovremmo fare tutti per apprezzare sempre più la magia della vita che si presenta ogni giorno sotto forma di miracolo.
In bilico tra “Kòsmos e Kaos”, un precario equilibrio tra ricerca dell’ordine, dell’armonia ed il fascino del disordine e del profondo, si posizionano in questo affascinante “non luogo” le opere dell’artista, come se fossero state concepite nel celebre “καιρός” (kairos), momento sublime in cui la notte e il mattino si sfiorano, “il pensiero si unisce alla vita e i sentimenti si fanno visione”.
Aristotele[2] ci ha insegnato che “la filosofia nasce dallo stupore, la sorpresa di essere al mondo”, Enzo Rizzo ha fatto tesoro di queste parole e si è immerso con la passione e la professionalità nella bellezza e della ricerca e dello studio, campi d’azione e di emozione nei quali l’artista ci accompagna in un viaggio d’arte, con la serenità e la semplicità di chi sa che alla vita probabilmente deve molto e giustamente la celebra.
Alberto Moioli
sito internet dell’artista www.enzorizzo.it/
[1] Johann Joachim Winckelmann (1717- 1768) Archeologo e storico dell’arte tedesco. In Italia si dedicò allo studio dell’arte classica e antica lasciando ai posteri alcune delle più belle pagine della storia dell’arte. Oggi patrimonio culturale di enorme valore. Si segnalano le “Considerazioni sull’imitazione delle opere greche in pittura e scultura” (1754) e “Storia dell’arte nell’antichità” (1764): opere di fondamentale importanza per la formazione del gusto neoclassico.
[2] Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.) Filosofo greco “Gli uomini, sia nel nostro tempo che da principio, hanno cominciato a filosofare a causa della meraviglia, poiché dapprincipio essi si meravigliavano delle stranezze che erano a portata di mano, e in un secondo momento, a poco a poco, procedendo in questo stesso modo, affrontarono maggiori difficoltà, quali le affezioni della luna e del sole e delle stelle e l’origine dell’universo”
Un’opera immersiva quella di Enzo Rizzo. Ne vieni catturato e, traslato in un mondo onirico, non puoi che esserne soggiogato.
Grazie del commento, il linguaggio e l’anima di Enzo appartengono ad un mondo particolarmente profondo e affascinante… direi benefico.