Chi sono? ah bè questa si che è una domanda difficile.
Ho provato a intervistarmi, un gioco. Per chi invece vuole scaricare una sorta di mio percorso biografico ecco il link dove trovare buona parte di quello che ho fatto. 😉
( Alberto Moioli – biografia sintesi – marzo 2025)

Alberto (giornalista): allora, signor Moioli, partiamo dal principio: perché l’arte? Voglio capire cosa l’ha spinta in questa direzione.
Alberto (critico): perché l’arte è, senza dubbio, la forma più alta di dialogo umano. È un ponte tra la materia e lo spirito, tra ciò che vediamo e ciò che sentiamo. L’arte non è un mestiere, è una vocazione.
Alberto (giornalista): interessante. Ma non mi parli di vocazione, non siamo in chiesa. Parliamo piuttosto di cosa significa per lei vivere immerso in un mondo fatto di bellezza.
Alberto (critico): vivere nella bellezza è un privilegio, ma anche una responsabilità. La bellezza non è solo estetica, è un impegno morale. Io la cerco non solo nei musei, ma nei racconti, nei dettagli, persino negli errori. Quando guardo la perfezione di un Raffaello, ad esempio, vedo molto più di un dipinto. Vedo un messaggio universale che attraversa il tempo e tocca il cuore.
Alberto (giornalista): gli errori, eh? Mi sta dicendo che i suoi sbagli sono parte della sua arte?
Alberto (critico): assolutamente. Gli errori mi definiscono più dei miei successi. Sono il riflesso di un’umanità autentica. In un certo senso, l’imperfezione è una forma di bellezza, e non mi vergogno di ammetterlo. Pensa alle opere di Claudio Parmiggiani: sono fatte di silenzi, di assenze, eppure sono incredibilmente potenti. Ci ricordano che anche ciò che manca può essere essenziale.
Alberto (giornalista): Mi colpisce il suo approccio. Ma a questo punto le chiedo: quanto di quello che fa è arte e quanto è comunicazione?
Alberto (critico): la domanda è più sottile di quanto sembri, caro giornalista. La comunicazione è un’arte, se fatta bene. E l’arte, spesso, è comunicazione allo stato puro. Le due dimensioni sono talmente intrecciate che separarle sarebbe come provare a dividere il mare dal cielo. Anche nella fotografia di Ansel Adams, ad esempio, ogni immagine comunica un universo interiore. I suoi paesaggi non sono solo paesaggi: sono meditazioni visive. E lo dice uno che ha amato particolarmente la filosofia di questo immenso fotografo americano.
(Una pausa. Il giornalista sorride, ma il critico si accorge che il tono sta cambiando.)
Alberto (critico): posso fare io una domanda adesso?
Alberto (giornalista): beh, non era previsto, ma prego.
Alberto (critico): come si fa a raccontare l’arte senza cadere nei cliché?
Alberto (giornalista): ah, ma allora vuole mettermi in difficoltà! Direi che si parte dall’autenticità. L’arte va raccontata con passione, ma anche con rispetto. Nessuna sovrastruttura, nessun tecnicismo superfluo. Solo la verità.
Alberto (critico): la verità, già. E non trova che sia proprio la verità a rendere questo mestiere – anzi, questa passione – così complessa?
Alberto (giornalista): assolutamente sì. Ma non le sembra che il critico, nel suo desiderio di interpretare, rischi a volte di allontanarsi dalla verità dell’artista?
Alberto (critico): è qui che sta la sfida: fare silenzio per ascoltare l’opera prima di parlare. Forse è per questo che amo tanto il dialogo con gli artisti. Ogni chiacchierata con loro è una lezione di umiltà. Ogni incontro con loro è un’esperienza sempre molto profonda, a loro sarò sempre riconoscente perché con loro io cresco ogni giorno.
(Una nuova pausa. I due si guardano, quasi come specchi.)
Alberto (giornalista): alla fine, mi sembra che siamo più simili di quanto pensassi.
Alberto (critico): lo siamo. Siamo due lati della stessa medaglia. La mia ricerca nella critica e nella bellezza non sarebbe nulla senza la tua curiosità, il tuo desiderio di comunicare.
Alberto (giornalista): e la mia passione per la scrittura non avrebbe senso senza quella bellezza che lei, pardon, che io continuo a inseguire.
Alberto (critico): (sorridendo) e così, caro giornalista, siamo arrivati a una conclusione. Noi non siamo due, siamo uno.
Alberto (giornalista): un racconto unico, fatto di arte e parole.
Alberto (critico): e di errori e meraviglie.
Alberto (giornalista): di bellezza, in ogni sua forma.