Scrivere di Giuseppe Menozzi equivale a raccontare un viaggio d’arte in costante equilibrio tra passione e professione, tra ricerca e riflessione e tra immanenza e trascendenza.
Il percorso, visto attraverso un ipotetico grandangolo, mostra un uomo sensibile particolarmente legato alla sua terra natale posta in quella parte dell’Emilia a metà strada tra Modena e Ferrara. Qui, Giuseppe Menozzi, dipinge le sue tele attingendo alla vivace talvolozza di colori della sua anima.
La bellezza raccontata dalle sue opere è un‘autentica dichiarazione d’amore alla vita affrontata con geniale semplicità e profonda ricerca interiore. Nel 1990 prendono forma e valore le opere che appartengono al ciclo dei “Cavalieri dell’Apocalisse” un momento che segna l’inzio di un’ascesa nel mondo dell’arte contemporanea che, passando dal periodo definito “L’evento” giungono al più recente “Ciclo della Luce e del Tau”, è la conquista definitiva di uno spazio autorevole tra gli artisti italiani molto apprezzati anche dal pubblico internazionale. I codici del linguaggio espressivo di Menozzi, costantemente in fermento, mostrano i risultati di una ricerca interiore profonda e sincera, attraverso la quale ha preso forma e volume un simbolo, un segno che appare nei suoi ultimi lavori; il Tau.
Le ultime opere, ospitate anche nella recente mostra antologica al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, hanno conquistato i palati fini della critica d’arte contemporanea riconoscendo nell’artista la capacità di esprimersi attraverso un’espressione pittorica raffinata in cui l’armonia cromatica e compositiva invita l’osservatore ad andare oltre la tela, oltre il “sensibile”, per lasciarsi coinvolgere da una “necessità interiore” legata al mondo della bellezza.
Il Tau, noto anche come Croce di San Francesco, ventiduesima e ultima lettera della maggior parte degli alfabeti come il fenicio, l’arameo, il siriaco, l’ebraico e l’arabo, è il simbolo attraverso il quale offrire un significato, una chiave di lettura che Giuseppe Menozzi declina attraverso un linguaggio che lo identifica e lo contraddistingue.
“L’arte ci permette di incontrare le anime degli artisti e scoprire la bellezza delle loro menti” ha dichiarato il noto dott. Martin Stoecklin che da anni studia le opere del pittore italiano per consolidare i suoi interessanti studi sui benefici psico-fisici dell’arte-terapia.
La notizia più recente però riguarda il cortometraggio dal titolo “Le storie dell’arte” dedicato a Giuseppe Menozzi, diretto dai registi Emanuela Morozzi e Riccardo Canini, è ufficialmente annoverato tra i candidati dell’autorevole Premio cinematografico David di Donatello 2022 promosso dall’Accademia del Cinema Italiano.
Alberto Moioli
Giuseppe Menozzi web site www.giuseppemenozzi.it